Il rapporto tra antico e contemporaneo è al centro dell’indagine della nuova stagione del Mart di Rovereto, programmata dal Presidente Vittorio Sgarbi. La mostra “Caravaggio. Il contemporaneo” indaga la grande attualità del linguaggio caravaggesco, mettendo in dialogo uno dei dipinti più drammatici del Maestro seicentesco con due fondamentali figure del XX secolo: l’artista Alberto Burri e il poeta Pier Paolo Pasolini. A Rovereto si ha l’opportunità di contemplare il Seppellimento di santa Lucia, la prima opera siciliana di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, attualmente collocata a Siracusa, nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia.

Il capolavoro si sdoppia: una è l’originale, l’altra una replica realizzata con tecnologie rivoluzionarie. La fedeltà della riproduzione è tale da “ingannare anche l’occhio più esperto”. Il vero Seppellimento sarà esposto al Mart fino al 4 dicembre, poi farà ritorno a Siracusa dove è atteso per i festeggiamenti della Patrona della città, il 13 dicembre. La mostra proseguirà a Rovereto fino al 14 febbraio 2021 (Prorogata fino al 5 aprile 2021).

Attraverso la proposta di diversi livelli di dialogo, il progetto sottolinea l’attualità spirituale di Caravaggio. Nel 1608l’artista, condannato a decapitazione e continuamente in fuga, evase da Malta e giunse a Siracusa. Qui realizzò il Seppellimento di santa Lucia per l’altare maggiore della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, nel luogo dove, secondo la tradizione, la santa fu martirizzata. La scena sembra collocata negli ambienti sotterranei e bui delle note latomie sottostanti la Chiesa, nelle quali si trova il sepolcro della martire. Si tratta di un Caravaggio ormai maturo, ossessionato dall’idea della decapitazione, maestro nella regia di composizioni articolate in dipinti sempre più silenti e spirituali. La sua forza espressiva emerge soprattutto dal rapporto tra personaggi e spazio scenografico, dalla tensione conferita dalla luce guizzante e dall’uso di un linguaggio fortemente realista. Nelle mura sullo sfondo, che occupano quasi i due terzi del dipinto, si percepisce il senso della forma che si sgretola e diventa “non-forma”, nella quale lo spettatore odierno può individuare stilemi espressivi accostabili all’Informale.

Nasce da quest’osservazione il primo parallelismo: al Mart il capolavoro di Caravaggio dialoga con una selezione di opere del grande Maestro dell’Informale italiano: Alberto Burri. In mostra un monumentale Ferro, proveniente dalla Galleria Nazionale di Roma, una Plastica appartenente a una collezione privata e tre significative opere dalle Collezioni del Mart: Rosso e nero, Sacco e Sacco combustione.

Cagnaccio di San Pietro

Il Grande Cretto di Gibellina, un sudario di cemento posto sulle macerie della città distrutta dal terremoto nel 1968, nelle fotografie di Massimo Siragusa è vera e propria topografia del trauma. Al Mart si vedono quattro immagini scattate in notturna, nelle quali i riferimenti spaziali si smarriscono e ciò che resta della tragedia è monumento civile. Il percorso prosegue con il grande dipinto I naufraghi di Cagnaccio di San Pietro. L’opera richiama nuovamente il tema della morte e del cadavere disteso ai piedi di un gruppo di persone. Anche in questo caso, l’opera si sdoppia nel suo bozzetto.

Come hanno postulato numerosi studi e dibattiti, il realismo caravaggesco si incarna nel Novecento nella figura di Pier Paolo Pasolini. Il poeta condivide con il Maestro seicentesco l’attenzione per i tipi umani e l’approccio crudo e realista che caratterizzano le descrizioni delle borgate. Le affinità tra i due emergono anche nelle rispettive vite, segnate da scandali, cesure, eresie, problemi con la giustizia e da morti violente e premature. Al Mart il parallelismo viene introdotto dalle opere di Nicola Verlato.

Pier Paolo Pasolini

Tra riferimenti biblici e rimandi all’arte classica, l’artista presenta tre lavori in cui raffigura Pasolini, di cui uno realizzato appositamente per questa occasione. La mostra si apre e si chiude con il tema del martirio, ed è possibile leggere il delitto Pasolini, su cui l’Italia deve ancora far luce, come un martirio contemporaneoper i suoi moventi, per l’efferatezza e per la crudeltà. Sono esposte alcune fotografie del cadavere del poeta, provenienti dai fascicoli giudiziari del procedimento penale.  

Il percorso si conclude con cinque ritratti fotografici di Pasolini, realizzati da un giovane Dino Pedriali un paio di settimane prima dell’omicidio e che avrebbero dovuto illustrare il libro Petrolio. Le fotografie raccontano un Pasolini privato, nel suo studio di Sabaudia e nella casa entro la torre medievale di Chia, dove si era ritirato negli ultimi anni.

La mostra presenta anche due opere-sipario e due focus su Nicola Samorì e Luciano Ventrone (vedi qui ) .A completamento, un ricco palinsesto di eventi, tra i quali si segnala Maddalene. Da Giotto a Bacon, uno spettacolo di Giovanni Testori con la regia di Valter Malosti, musiche originali di Carlo Boccadoro eseguite dal vivo da Lamberto Curtoni (venerdì 17 ottobre ore 20.30, Auditorium Fausto Melotti).

M.F.C.S.
Fonte: Mart, 8 ottobre 2020
Immagine di apertura: Caravaggio, Seppellimento di Santa Lucia

CARAVAGGIO. IL CONTEMPORANEO
9 ottobre 2020 – 14 febbraio 2021
Prorogata fino al 5 aprile 2021

Mart
Corso Bettini, 43
38068 Rovereto (TN)
T. 800 397760
T.+39 0464 438887
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Nicola Verlato Fregio